Alligators: Una fine con tanti rimpianti

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Lo sport è un palcoscenico duro da affrontare, ma onesto. Duro perché non regala nulla anche se ci si impegna al massimo e senza mai mollare, ma onesto per lo stesso motivo e quindi premia sempre chi lo merita e non la storia bella come invece nei film. E allora si è conclusa già  alla prima partita di playoff la stagione degli Alligators Rovigo nel campionato nazionale di football americano organizzato dal Centro Sportivo Italiano (CSI). Che dopo una grande prova nel girone di qualificazione, con quattro vittorie su quattro incontri, hanno affrontato sul campo di casa di Boara Pisani i 29ers Alto Livenza e ne sono usciti perdenti con un punteggio decisamente impietoso: 41-7.

Fermandosi solo al punteggio, viene subito facile pensare che il girone affrontato dai polesani fosse decisamente più debole dell’altro e che quindi le vittorie ottenute avessero poco valore. Ma in realtà è stata soprattutto la pandemia a colpire duro i biancoverdi, anche se questo non nega di certo il valore dei pordenonesi, che la loro partita l’hanno giocata bene e vinta con merito.

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Sale ovvia la curiosità di sapere come sarebbe andata la partita se Rovigo avesse potuto schierare la sua squadra al completo e non i soli dieci in campo sabato scorso su un elenco giocatori formato da 25 nomi. In pratica hanno più o meno tutti fatto doppio ruolo, giocando sia in attacco che in difesa e quindi uscendo al massimo appena qualche minuto dal campo durante tutta la partita. Se questo è normale in tanti sport, decisamente non lo è nel football americano, sport molto faticoso (sia per il peso dell’attrezzatura addosso che per la forza dei contatti) e di estrema specializzazione: infatti chi gioca in un ruolo quasi nemmeno conosce gli schemi del suo compagno di reparto che gioca in un altro punto del campo.

Con la grande maggioranza della squadra a casa in quarantena (chi perché positivo, chi perché con famigliari o colleghi di lavoro o compagni di classe positivi), gli Alligators si sono quindi ritrovati senza entrambi i quarterback, senza entrambi i running back, quasi senza la linea di difesa (l’unico titolare in campo era per la prima volta cambiato da due settimane), senza un linebacker titolare e senza la safety titolare. Insomma, i presenti hanno tentato di tappare tutti i buchi al meglio che riuscivano… ma è chiaro e giusto che quando affronti chi sa giocare la sua posizione e tu devi invece inventare perché non hai mai provato quel ruolo, il risultato premi chi lo merita. E così è andata.

Adesso è il momento di pensare a cosa fare da febbraio, quando inizieranno i Campionati Italiani organizzati dalla Federazione Italiana di American Football (FIDAF). Gli Alligators, visti i problemi di organico avuti e la situazione pandemica che rende tutto così incerto, non hanno potuto assicurare la presenza ed iscriversi; quindi come l’anno passato presteranno i loro giocatori ad altre squadre vicine, per permettere ai ragazzi di giocare e mostrare comunque il proprio valore, facendo così tanta esperienza che sarà utilissima quando indosseranno nuovamente i colori di Rovigo.

 

Ufficio Stampa Alligators Rovigo

 

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