Crusaders: Come imparare da una sconfitta

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Mattia Billardello alle prese con Paride Zappalà (Foto Battista Battino)

IL BELLO DELLE LEZIONI: DAGLI EAGLES C’E’ TANTO DA IMPARARE

Gli stop possono avere connotati differenti tra loro. Quello patito dai nero-rosso-argento, seppur doloroso, ha il grande vantaggio di essere terapeutico. Si sono trovati di fronte un collettivo numeroso e impeccabile su ogni versante del campo, forte di un’esperienza pluriennale acquisita a suon di partite che ha fatto vedere i sorci verdi ad una formazione locale imbottita per lo più di giovani vogliosi di imparare i trucchi del mestiere. Ebbene, da questa sconfitta il vero rookies ha poco da piangere e molto da meditare da qui fino al prossimo appuntamento di campionato che si spera non sia l’ultimo della stagione. La qualificazione al secondo turno è ancora in ballo, o legittimando il secondo posto, oppure, nella peggiore delle ipotesi, sperando in un ripescaggio tra le migliori terze.

Giuseppe D'Angelo prova ad ostacolare il tiro (Foto Battista Battino)
Giuseppe D’Angelo prova ad ostacolare il tiro (Foto Battista Battino)

A bordi del rettangolo di gioco Emanuele Garzia va e viene col capo chino in attesa di un capovolgimento di fronte che questa volta non si è palesato: “La mia amarezza ha preso forma da subito – dice –perché ci siamo trovati in svantaggio dopo appena una manciata di secondi dal kick off. Sfido chiunque a preservare l’entusiasmo dopo un avvio così disastroso; a quel punto la voglia di vincere che ha contraddistinto le partite precedenti è venuta meno, associata ad un evidente calo di concentrazione. Sono sicuro che i ragazzi sapranno riprendersi, a patto che si mettano sotto durante gli allenamenti dove il sacrificio va di pari passo con lo spirito di squadra. A Catania dobbiamo presentarci nel migliore dei modi perché ai playoff ci teniamo tanto”.

Il presidente Emanuele Garzia rapito dallo sconforto (Foto Battista Battino)
Il presidente Emanuele Garzia rapito dallo sconforto (Foto Battista Battino)

Il terreno di gioco appesantito dalla pioggia non ha certo agevolato i crociati che molto spesso non hanno ottimizzato per qualche viscidità di troppo. E fuori gioco sono rimaste anche le Crusadettes: con un sintetico completamente fradicio le cheerleaders di casa hanno rinunciato alle loro famigerate evoluzioni, facendo mancare un apporto che sicuramente avrebbe rincuorato i loro campioncini.

Michele Meloni medita il lancio (Foto Battista Battino)
Michele Meloni medita il lancio (Foto Battista Battino)

Abituati a vedere musi lunghi e molari sotto i tacchi praticamente tutti i giorni, i professionisti delle cliniche odontoiatriche Dental Più di Sanluri, Sassari e Roma, sponsor ufficiale dei Crusaders, sono pronti ad intervenire con le loro massime ad effetto: “Nei nostri studi il trapano assurge sempre a strumento liberatorio – sottolinea il responsabile marketing Aldo Canessa – e noi immaginiamo il capo allenatore Tim Tobin e il super affiatato coaching staff come delle inossidabili frese chiamate a ripristinare lo smalto momentaneamente perduto. Come sempre crediamo in voi”.

CAMPIONATO ITALIANO FOOTBALL A 9 2022 FIDAF – WEEK 8

CAGLIARI – C.S. Monte Claro – Via Cadello – 07/05/2022 – Ore20:00

CRUSADERS 6 EAGLES UNITED36

Marcatori: Td Erik Mazzone pass Paride Zappalà (Eag); Field goal Germano D’Arpa (Eag); Td Riccardo Leone pass Zappalà (Eag) + 1pt addizionale di D’Arpa; Td Giuseppe D’Angelo (Cru); Td Francesco Graziano pass Zappalà (Eag) + 1pt addizionale di D’Arpa.

Td Manfredi Re run (Eag); Td Graziano run (Eag) + 1 pt addizionale D’Arpa.

accosciati da sx Gabriele Urru, Stefano Murgia e matia Pisu (Foto Battista Battino)
accosciati da sx Gabriele Urru, Stefano Murgia e matia Pisu (Foto Battista Battino)

UNA NOTTE DI INSEGUIMENTI NON RIUSCITI

 Il big match del girone A meritava scenari meno umidi, ma una primavera sotto mentite spoglie continua a giocare a nascondino facendo leva sulle precipitazioni. E a Monte Claro i solerti dirigenti chiamati a “dipingere” il campo hanno più volte mandato epiteti poco oxfordiani nei confronti di chi stava minando la normale eseguibilità dell’opera d’arte.

Pioggia o non pioggia i due settori del campo pullulano di giocatori: entrambe le franchigie possono vantare roster popolosi ma quello proveniente dalla Trinacria fa davvero impressione per l’esibita quarantina. Ed è forse a casa di questa maestosità ad effetto che i padroni di casa rimangono quasi ipnotizzati al punto da entrare in campo senza contarsi. E con un uomo in meno è troppo facile per Mazzone accelerare e raccogliere l’ovale che sapientemente sua maestà Qb Paride Zappalà smista con riconosciuta classe.

Le cose migliori dei locali si vedono nelle azioni seguenti: il regista Michele Meloni varia continuamente le offensive: lanci e corse mai prevedibili garantiscono graduali avanzamenti, Mattia Billardello e Matia Pisu sembrano ingaggiare una gara a chi esibisce le prestazioni di più alta manifattura. Fino a quando “AirPapi”, in versione tight end, per un niente non riesce a scartare il dono offertogli dal giovane Michelino, a circa cinque metri dal paradiso.

La superiorità inappellabile vista nel primo quarto non si ripete per il resto della gara. L’unione siciliana rivede alcune cosette e Zappalà, a tratti, sembra arrivare da un’altra galassia per lo scompiglio che semina: forza atletica dirompente associata a intraprendenze lungimiranti lasciano di sale la retroguardia cagliaritana.

Gli ospiti allungano con un field goal siglato da D’Arpa, e poi tengono sotto stretta osservazione i ricevitori locali che, nel computo finale, per ben tre volte, talmente asfissiati dalla marcatura devono subire altrettanti intercetti. Al contrario quando Zappalà rischia il lancio, l’evoluzione dell’ovale è liberissima da interferenze: come quella che ha come destinatario Leone lesto a perforare la end zone.

Inatteso ma piacevole il ruggito della difesa nero-rosso-argento: Giuseppe D’Angelo accorcia le distanze, agevolato da un fumble palermitano, involandosi verso una linea chiamata speranza. L’intento sarebbe quello di andare alla pausa con un divario di dieci lunghezze ma il reparto offensivo delle aquile è troppo arrabbiato per il regalo precedentemente concesso e s’ingegna per spiccare nuovamente il volo. Stavolta Zappalà calibra alla sua maniera verso Francesco Graziano che realizza.

Ad inizio ripresa si registra l’infortunio di Billardello che si aggiunge a quello patito dal Max Mandas (qb e ricevitore). Da notare che non era disponibile neppure il ricevitore Felipe Brisu e durante il match, per problemi muscolari, devono rassegnare le dimissioni pure i wide receiver Siro Thomas Lauchlan Meloni e Roberto Agnesa. La linea di attacco si trasforma quasi completamente in una palestra per giovani leve e a quel punto qb Meloni deve subire marcature sempre più assidue che non gli consentono di dare precisione alle sue iniziative. Inevitabile tirare i remi in barca: i siciliani affondano ulteriormente con le corse di Re e Graziano.

Tim Tobin e Aldo Palmas (Foto Battista Battino)
Tim Tobin e Aldo Palmas (Foto Battista Battino)

TIM TOBIN INCASSA E RILANCIA

Si è speso tantissimo nell’arco dell’intera gara sgolandosi nel tentativo di trovare rimedi ad una situazione che andava ad aggravarsi con l’incedere dei quarti. Alla fine l’head coach dei Crusaders Tim Tobin si è dovuto arrendere ad un collettivo di cui aveva tessuto le lodi anche prima di vederlo dal vivo: “Quando l’attacco avversario concede turnover e grandi giocate è difficile vincere” ammette il floridian che ovviamente non si tira indietro quando c’è da bacchettare i suoi ragazzi. “A volte hanno seguito diligentemente le consegne – continua –  a volte non hanno messo in pratica quegli accorgimenti per cui sono stati allenati. Non si contano gli errori mentali che hanno propiziato punti importanti ai siciliani. Ci sono state alcune cose buone, ma le cattive le hanno messe in ombra”. Dopo il bastone arriva la carota: “Ci siamo affidati a giovani che non hanno molta esperienza – continua l’allenatore statunitense – per esempio abbiamo diciottenni e ventenni ricoprenti il ruolo di offensive lineman che si sono trovati di fronte giocatori più grandi e più esperti. In realtà sono migliorati molto”. A fine gara fioccano le esortazioni: “Gli errori come si sa vengono pagati dall’intera squadra, i malumori personali sono banditi – conclude Tobin – ma so che quelli particolarmente addolorati torneranno a Monte Claro pronti ad affrontare con costrutto le prossime sedute di allenamento. Quando si gioca contro buone squadre si fanno più errori. Se riuscissimo a ridurre quelli mentali miglioreremmo”.

Sfilata di fine gara, c'è anche Aldo Palmas (Foto Battista Battino)
Sfilata di fine gara, c’è anche Aldo Palmas (Foto Battista Battino)

VOCI DAL COACHING STAFF 1: ALDO PALMAS

Si paga l’inesperienza e tutti i minimi dettagli che ruotano attorno a questa parola. L’ offensive coordinator Aldo Palmas poteva mettere in conto tante cose ma non la dose smisurata di nervosismo che a detta sua ha portato i crociati a commettere “una miriade di errori e disattenzioni, distribuiti tra tutti i giocatori; e contro una squadra forte come gli Eagles ciascuno di essi si paga”. L’ex head coach non si dà pace: “Abbiamo fatto belle giocate sia in attacco, sia in difesa, ma per vincere le partite ci vuole continuità, non singole azioni o big play”. Ma allo stesso tempo trova la lucidità per scansarsi dalla delusione: “Speriamo di recuperare infortunati e assenti che in questa partita hanno condizionato molto il nostro gioco. La brutta sconfitta, patita nei confronti di una squadra forte, ordinata e ben organizzata, ci ha dato la possibilità di lavorare per salire un altro gradino. Mi auguro che tutti i nostri giovani sfruttino i segnali rilasciati da questa partita per incrementare esperienza e confidenza con la disciplina, già dalla prossima gara”.

Walter Serra (Foto Battista Battino)
Walter Serra (Foto Battista Battino)

VOCI DAL COACHING STAFF 2: WALTER SERRA

Da buon ex “ciccione di linea” l’assistant coach Walter Serra legge il match con la solita e conclamata dose di lucidità.

Un giudizio sul tuo reparto?

La Offensive Line poteva certamente giocare meglio. Si può sempre dare di più, mai accontentarsi della propria prestazione. Ci siamo trovati a giocare contro una Defensive Line forte, ben disposta in campo e fisicamente superiore con più esperienza di NOI.

Però avete delle attenuanti

Certamente. Dobbiamo considerare che in questa stagione siamo il reparto con più rookies in assoluto. Snocciolo un po’ di nomi: le guardie Nicola Fadda anno 1998, Giacomo Murgia, anno 2003, Alessandro Pisu, anno 1992, tutti al loro primo campionato. Ovviamente non possiamo dimenticarci dei veterani come the Center: Mauro “Nepots” Gandini anno 1978 e the Tight End Matia “Air” Pisu, anno 1976, che coach Tim, scherzosamente, chiama rispettivamente “il fratello maggiore di Mosè e il fratello maggiore di Gesù”.

Come hai trovato gli animi dei giocatori?

Bella domanda. Prima del match erano certamente alle stelle, consapevoli di affrontare una squadra forte con la quale dividevamo il primo posto del girone. Alla prima azione si sono resi conto del valore dei propri avversari. Durante la partita abbiamo avuto alti e bassi ma non siamo mai riusciti a spostare l’ago della bilancia a nostro favore e lorpo ne erano consapevoli.

Poi si sono aggiunti gli infortuni

E per di più in ruoli chiave che hanno costretto al battesimo del campo gli atleti più giovani, limitando così le frecce al nostro arco. Dopo il match ovviamente gli umori di tutti quanti non erano quelli che speravamo nei giorni precedenti. Siamo dispiaciuti per il risultato e per non aver potuto esprimerci al meglio; ciò nonostante gli atleti sono usciti dal campo a testa alta, consapevoli che dovremo ancora lavorare sodo per l’appuntamento catanese.

Hai qualcosa da recriminare rispetto al lavoro svolto negli ultimi allenamenti?

No di sicuro. Ad inizio stagione, prima che arrivasse coach Tim ho allenato io gli OLineman sempre su direttive di coach Aldo che faceva da tramite. Dal primo allenamento i ragazzi si sono dimostrati molto attenti, disciplinati e vogliosi di imparare uno sport che i più conoscevano solo per aver visto qualche partita di NFL.

Cosa accadde all’arrivo di Tim Tobin?

Conoscendone bravura e immensa esperienza, da subito ebbe un’attenzione particolare per la Offensive Line. Avendo avuto già a che fare con coach americani sia da giocatore, sia da allenatore, dal primo allenamento mi fu ben chiara la fortuna di poter “lavorare” accanto a lui. Con poche parole riusciva a trasmettere concetti e movimenti per noi italici molto difficili e laboriosi. Sono soddisfatto del lavoro che ho svolto fino ad ora, però, come dice sempre coach Tim “You can do better”.

Come hai incoraggiato i tuoi ragazzi?

Riporto ciò che ho scritto nelle varie chat di gruppo su Whatsapp. “Oggi riposiamoci tutti. Testa, animo e cuore alla prossima partita contro gli Elephants Catania che pur essendo l’ultima di regular season per NOI sarà come la prima dei play off. O dentro, o fuori”.

Un volo di Matia Pisu (Foto Battista Battino)
Un volo di Matia Pisu (Foto Battista Battino)

TESTIMONIANZE DAI NAVIGATI MATIA PISU E STEFANO MURGIA

In mezzo a tanti giovani spensierati, è utile raccogliere gli stati d’animo da parte di chi in campo, con alterne vicende, gioca da decenni.

Comincia Matia Pisu che ha avuto modo di esibire splendidi gesti atletici anche nella notte bagnata di Monte Claro: “Mi aspettavo una squadra ordinata ed esperta – dice l’attaccante – ma abbiamo commesso troppi errori che sommati hanno avuto un peso importante, unito alla ottima difesa di Palermo. Senza contare i molti rookies in campo che stanno facendo esperienza”. Da uomo super attaccato alla maglia ricorderà a lungo questa sfida: “Mi pesa la palla che non sono riuscito a trattenere ad inizio partita; sinceramente penso a quello e non alle cose buone che ho fatto”. Le attenzioni sono rivolte a Catania: “Affronteremo una squadra esperta e pesante; queste

sconfitte servono per sistemare le cose che sono andate male. In quella circostanza eviteremo di commettere gli errori di distrazione che purtroppo hanno contrassegnato la sfida con gli Eagles”. Poi si rivolge alle forze giovani: “A loro serve confrontarsi contro avversari validi perché capiranno meglio il livello da raggiungere e soprattutto provare quella brutta sensazione che dà la sconfitta a fine partita”. Matia Pisu chiude con una considerazione: “Per aumentare l’impegno e la presenza agli allenamenti e per evitare di riprovare certe brutte sensazioni in futuro, non esistono scorciatoie o bacchette magiche; semmai sono essenziali il duro lavoro e un obbiettivo comune da parte di tutti”.

Mattia Billardello si è infortunato (Foto Battista Battino)
Mattia Billardello si è infortunato (Foto Battista Battino)

Dal reparto difensivo emerge la voce di un altro super scafato: Stefano Murgia: “La partita ha offerto risvolti positivi e negativi – specifica – ma di sicuro ne usciamo amareggiati e arrabbiati perché si è capito come tutto dipenda da noi. Certi errori non si possono concedere ad una squadra esperta come gli Eagles. Non ci rimane che tentare la riscossa contro gli Elephants, compagine affrontata più volte nella nostra storia, dotata di ottimi elementi. Ci prepareremo al meglio riguardando la partita di sabato, cercando di evitare incertezze e ingenuità commesse, manifestando più cattiveria e maggiore concentrazione”. Il linebacker cagliaritano prova a esaminare l’ultima condotta difensiva: “L’approccio è stato sbagliato; nei primi due quarti, a turno, abbiamo dato vita a prestazioni discutibili che hanno permesso ai palermitani di dilagare. Non sono soddisfatto neppure del rendimento espresso nel secondo tempo anche se, ad onore del vero, la luce è stata riaccesa”. Non lesina complimenti agli Eagles: “Squadra molto forte, con diversi elementi di livello, ben coperta in tutti i reparti e guidata da un ottimo quarterback”. Termina con una citazione del suo ex compagno di squadra Chicco Cascìu: “Chi non mangia non fa briciole”.

Ufficio Stampa Crusaders Cagliari

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