Gli insostituibili: Vito

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di Pasquale “Pas” De Filippo

«Oggi non posso venire!»

…queste quattro parole delineano l’incubo peggiore per un dirigente di football, quando a pronunciarle è l’INSOSTITUIBILE della squadra. Colui che si vorrebbe non si ammalasse mai, non prendesse mai impegni, non fosse mai stanco e non dovesse mai avere emergenze. Colui che con la sua assenza permette alle Valchirie di giungere e trasformare una giornata di sport, nel caos primordiale.

Ma è una paura vana, perché gli insostituibili ci sono sempre, assolvendo al loro compito in maniera indefessa e professionale!

Oggi siamo a Vedano Olona, in provincia di Varese, a casa degli Skorpions e facciamo la conoscenza di …

VITO

Al secolo Vittorio Pisani, un uomo con tre amori: Skorpions, il 46 di Valentino Rossi e la Griglia!

Il buon Mc Gyver … ehm … Vito non ha una mansione, ha un assortimento di mansioni: apre il campo, chiude il campo, gestisce il bar, ascolta i ragazzi, consiglia i ragazzi, risolve i problemi ed è l’affidatario di qualsiasi cosa sia importante per la società.

Tutto ciò diventa però secondario quando siamo nel Gameday, perché in quel momento, Vito, diventa l’Imperatore del Fuoco, il molestatore di Salamelle, il DOMATORE DELLA GRIGLIA!!!

Le sue prodezze dietro le fiamme sono ormai conosciute in tutta Italia e quando in occasione dei campionati, tra società ci si contatta per fissare, orari, campi e colori delle maglie, la domanda che si rivolge ai dirigenti Skorpions è:

«ok va bene tutto … ma c’è VITO?»

Come dei DJ consumati, davanti ad una consolle, Vito ed il suo degno compare Bruno Gobbo, dominano la griglia sulla quale sfrigolano Salamelle con Cipolla e Peperoni … che senso avrebbe una partita senza quei sapori?

Vito vive a Gazzada, a pochi chilometri da Vedano Olona ma è nato a Varese soli 57 anni fa, un bimbo praticamente.

Lui non è appassionato di football, è parte integrante della storia del football!

C’è la sua firma, insieme a quelle degli altri quattro padri fondatori, in calce al primo statuto degli Skorpions, nel 1982; poi una piccola pausa di trent’anni dove è diventato il riferimento per tanti giovani alla ricerca di musica nel varesotto; era lui infatti il titolare del “Discobolo”, un noto negozio storico di dischi di Varese.

Oggi fa il dipendente e dedica il resto della sua giornata agli scorpioni.

I ragazzi lo ascoltano perché Vittorio è un uomo che conosce bene la vita, le avversità e la fatica del “rialzarsi ad ogni caduta”. Per questo è sempre pronto a tendere la mano in aiuto di chiunque. Poliedrico, solare, geniale, si attiva sempre per risolvere qualsiasi problema si generi nell’attività del team; mai senza sorriso, affabile e disponibile ma soprattutto responsabile di ciò che gli viene affidato.

Coach Giorgio Nardi lo stima come motivatore dei ragazzi e poi è un ineguagliabile Handy Mandy delle attrezzature. Magnarelli (giocatore) lo apprezza per la gentilezza che ha nei confronti delle persone mentre Montonati (giocatore) ne riconosce le qualità di risolutore provvido e puntuale.

Vittorio è una di quelle persone che ha scritto un po’ di quella storia del football in Italia e sceglie oggi di esserne pilastro non necessariamente coinvolto nel coaching ma adoperandosi per tutti i servizi necessari a rendere una semplice partita di football, un evento divertente e accattivante per tutti coloro che scelgono di andare a vedere i ragazzi sul campo; gli stessi ragazzi che sanno di poter trovare in Vito la parola che serve per fare quel passo in più, sul terreno come nella vita.

Caro Vittorio … sei proprio INSOSTITUIBILE.

Ps.: se Vito non può esserci (con le sue salamelle) non andate a vedere le partite degli Skorpions.

PAS

2 Commenti

  1. Vito lo conosco da sempre, quando arrivai tra i primi giocatori agli Skorpions lui c’era già, uno dei “pochi ma buoni” che ci sono sempre stati. Oggi è bello ritrovarlo al campo. L’ultima volta che gli ho chiesto un’opinione sulla società il commento è stato: “Lavoriamo molto sui giovani che sono molti e promettono bene ma sopratutto stiamo educando i genitori”. Questo la dice lunga sull’uomo e sull’occhio lungo che ha

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