Crusaders: Turno Wild Card in casa dei Thunders Trento

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ABOLITI I COMPLESSI DI INFERIORITA’

La tanto attesa fase delle wild card è alle porte, quella che se superata spalanca il sipario degli ottavi di finale. La franchigia cagliaritana ci arriva come terza classificata, reduce da due sconfitte patite contro le forti avversarie siciliane e preparando una trasferta che la porta in Trentino, ospite dei Thunders, mai incontrati fino ad ora.

L’ultima esperienza dei crociati con il tabellone ad eliminazione risale invece a tre anni fa, quando per una manciata di punti si arresero, in casa, ai Razorbacks Piemonte.

Il presidente Emanuele Garzia in questi ultimi giorni si è dato da fare nel diffondere il dvd del trentennale, realizzato dal noto documentarista Stefano Sernagiotto, intitolato “NOI”. Non ha mancato di fare un mini tour tra le istituzioni regalandone una copia a Bruno Perra, Presidente CONI Sardegna, ad Andrea Biancareddu, Assessore Regionale allo Sport, a Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e ad Andrea Floris, Assessore allo Sport del Comune di Cagliari. In tutte le circostanze si è parlato diffusamente del ruolo svolto da questa società che oltre a diffondere lo sport ha sempre tenuto a cuore altri importantissimi valori come l’amicizia tra compagni, andata sempre oltre la sfida sportiva. E gli importanti interlocutori non hanno mancato di fare luce sull’attuale stato di forma dei giocatori in proiezione Trento. Garzia non si è tirato indietro e con molta spontaneità ha ammesso che sarà una trasferta molto dura dal punto di vista logistico. “Puntiamo decisamente alla vittoria – ha poi aggiunto – che ci consentirebbe di giocare a Monte Claro la prossima sfida secca”. Ha inoltre risaltato l’impegno dei ragazzi: “Stanno rispondendo molto bene alle continue sollecitazioni del coaching staff affinché si modelli quell’atteggiamento vincente venuto meno nelle ultime sfide disputate, li ringrazio per i sacrifici e spero in una loro prestazione oltre le righe”.

Un tassello importante che consente al club isolano di agire con meno apprensione nelle ordinarie difficoltà gestionali è lo sponsor Cliniche Odontoiatriche Dental Più, molto attento nel seguire le vicende del campionato CIF9. Ultimamente, nei corridoi degli studi di Sanluri, Roma e Sassari ci si diverte con gli scioglilingua come per esempio il classico Trentatré trentini entrarono a Trento, tutti e trentatré trotterellando. “Più che altro ci auguriamo che a trotterellare siano i nostri cari atleti crociati – dice Aldo Canessa, responsabile marketing e comunicazione – ma scherzi a parte troviamo utili queste frasi trabocchetto perché nei nostri processi curativi abbiamo a che fare con termini di complicata pronuncia come la ortopantomografia che si occupa delle ossa mascellari. E cosa c’è di meglio per i nostri crociati esibire delle smorfie facciali impeccabili nel momento in cui si tenta il placcaggio o si riesce a sfuggire allo stesso? Buon football a tutti”.

CAMPIONATO ITALIANO FOOTBALL A 9 2022 FIDAF

WILD CARD

TRENTO – Campo di Melta – – Via 25 aprile, 8 – 05/06/2022 – Ore 15:00

 

THUNDERS TRENTO – CRUSADERS CAGLIARI      

 

TIM TOBIN: “POSSIAMO DIVENTARE SQUADRA RIVELAZIONE”

 

Settima posizione del ranking nazionale, con una sola sconfitta alle spalle su quattro gare disputate. I tuonanti avversari che annoverano anche l’ex Edoardo Piras, partono da favoriti ma i tifosi dei nero-rosso-argento non si sentono sconfitti in partenza anche perché l’head coach Tim Tobin può ottenere dai suoi ragazzi il tanto atteso colpo a sorpresa. Nel mentre, ecco qual è l’umore del Floridian a poche ore dalla partenza per Trento.

 

Tim, che aria tira a Monte Claro?

Giovani e veterani crociati sono straordinari. Registriamo sempre buoni numeri durante gli allenamenti. Penso che il motivo per cui si stiano assentando pochissimo sia legato alle corse punitive a cui sono sottoposti i presenti se i reparti sono sguarniti. Adoro questi ragazzi.

 

Su quali aspetti state focalizzando la preparazione?

Abbiamo lavorato sulle tecniche e sull’idea di non farsi mai sorprendere. Ripeto continuamente di tenere sempre gli occhi aperti. Sono sicuro che il nostro club migliorerà sempre di più. Tanti nuovi giocatori stanno capendo solo ora come sia importante mettere in pratica questi concetti basilari.

 

Cosa sai dei Thunder?

Alla squadra ho detto che affronteremo un collettivo talentuoso. Ma se facessimo quello che ci è stato insegnato dovremmo vincere. Sono entusiasta nell’immaginare cosa diventeranno questi ragazzi dentro e fuori dal campo nei prossimi anni.

 

Questo potrà accadere a patto che..?

Il football non è uno sport part-time. Giocatori e allenatori dipendono l’uno dall’altro. Quindi le due componenti non devono deludersi a vicenda. Il football mostra velocemente il carattere di una persona. Può aiutare a diventare un giocatore e una persona migliore, oppure no.

 

Previsioni per domenica?

Se dovessimo vincere, ci trasformeremmo in squadra rivelazione. Spero di poter parlare di nuovo tra una settimana per il prossimo incontro.

 

MAURO GANDINI: “NON VINCO QUALCOSA DAL 2004”

 

Una pietra miliare nella storia dei Cru è certamente il center Mauro Gandini che ha vestito la maglia crociata a partire dal lontano 1994. Dopo una pausa di riflessione tra il 2007 e il 2013 è tornato di nuovo sui campi con tanto entusiasmo e determinato ad incrementare la sua mole muscolare. E per giocare con le parole, Mauro ha fatto centro spostando l’ago della bilancia a quota 100: una diga vivente. La sua speranza è di andare il più avanti possibile in questi playoff e togliersi soddisfazioni che non assapora più dalla lontanissima vittoria nel CIF9 2004.

 

Hai avuto a che fare con tanti head coach stranieri. Riesci a cogliere sfumature tra le loro mentalità?

Coach Tobin l’ho conosciuto anni fa e già capii che il suo metodo di allenamento differiva dagli altri perché adatto ad una squadra con giocatori di peso inferiore alla media. In generale, secondo me, i coach americani, che nella loro terra natia gestivano uno specifico reparto di attacco o difesa, hanno una visione del gioco impressionante e immediata rispetto agli standard italiani.

 

La classifica finale del girone dice che gli Eagles United sono stati i più forti e gli Elephants li seguono a ruota. Secondo te sono stati rispecchiati realmente i valori in campo?

Purtroppo il campo non mente. Le siciliane hanno vinto ma non era impossibile batterle. Erano alla nostra portata, ma il nostro organico è complessivamente troppo giovane e poco rodato. Spero che questo serva per fare esperienza e renderci competitivi nei prossimi campionati.

 

Ti ritrovi adulto, assieme a qualche altro, in mezzo a tanti giovani.

Vivo questo gap anagrafico in maniera molto tranquilla. Cerco di dare consigli ai compagni più giovani. È un modo per rassicurarli. Leggiamo assieme certe situazioni tattiche e le immaginiamo nel caso in cui si trovassero coinvolti in azioni con avversari più forti e preparati.

 

Come ti immagini i Thunders?

In realtà non conosco nessun avversario. Sarà una partita tutta da scoprire.

 

MARCO PIRINA: “ACCOGLIENZA ESEMPLARE”

 

Dal più longevo giocatore in attività all’ultimo arrivato il passo è presto fatto. Il defensive end Marco Pirina aveva voglia di sentirsi parte di qualcosa dopo anni di pratiche solitarie. Scartati a priori sport blasonati come calcio e basket, nel suo catalogo mentale ha fatto breccia il Football Americano.

“Mi è sempre interessato – dice Marco – nonostante non avessi mai provato ad impararne meccaniche e dinamiche. Ho deciso di fare una prova, me ne sono innamorato sin dal primo allenamento”. Un’altra sua grande passione è l’informatica, diventata anche materia di studio. Nel tempo libero smanetta con qualsiasi tipo di dispositivo elettronico e si diverte a programmare.

 

I tuoi primi impatti con la squadra come sono stati?

A primo impatto mi sono trovato davanti degli ottimi coach e una squadra affiatatissima. Sebbene il gruppo fosse formato era aperto ai novellini. Ho avuto bisogno di un po’ di tempo per ingranare. Poi è cominciato il processo di socializzazione ma non è stato complicato: ho trovato subito dei compagni disponibili che mi hanno fatto sentire parte della squadra.

 

C’è qualcuno a cui ti sei affezionato in particolar modo e perché?

Sicuramente coach Nanni, Antonio e Walter che sin da subito mi hanno seguito. Nonostante la mia totale ignoranza nel football hanno avuto pazienza e ancora adesso mi seguono passo, passo ad ogni singolo allenamento.

 

E poi?

Ovviamente sin da subito con gli uomini di linea e con la D, dato che allenandomi con loro ci ho passato molto più tempo. Durante la trasferta a Catania ho avuto il modo di conoscere meglio un po’ tutti.

 

Parlami del tuo ruolo e di quali sono state le maggiori raccomandazioni di Tim

Giocando in linea, Tim Tobin ci ha aiutato tanto, dandoci consigli sui punti dove più dobbiamo avere concentrazione, ossia la tecnica e le tempistiche di azione.

 

La partita che fino ad ora ti è rimasta maggiormente impressa?

Probabilmente quella contro gli Eagles di Palermo perché ci ha messo faccia a faccia con i nostri errori e siamo riusciti ad imparare tanto.

 

Secondo te i Thunders si possono battere?

Se ognuno di noi si prendesse la responsabilità di venire ad ogni singolo allenamento a dare il massimo sono sicuro che potremmo farcela.

 

Giocherete senza l’apporto delle Crusadettes..

Ci mancheranno sicuramente le loro coreografie che riuscivano a smorzare la tensione a metà partita.

 

Un sogno da realizzare legato al football?

Sicuramente riuscire a vincere il campionato.

 

Ufficio Stampa Crusaders Cagliari

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