Crusaders: Traguardo playoff raggiunto

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BENTORNATI PLAY OFF!

Urla disumane, abbracci intensissimi, danze sfrenate. Otto anni senza play off si traducono in un’euforia generale più che giustificata, scaturita dopo l’epilogo di una gara con vibranti colpi di scena, proprio come accaduto nelle altre precedenti cinque della regular season. Ci sono voluti quattro successi e due sconfitte, affinché la franchigia cagliaritana rivivesse emozioni sopite anche se dovrà aspettare l’esito dell’ultima gara del girone in programma sabato prossimo (Legio XIII Roma – Fighting Ducks Roma) per capire se accederà agli ottavi di finale (previsti sabato 8 e domenica 9 giugno 2019) come reginetta o vice del girone.

a tu pe rtu (Foto Battista Battino)

I Minatori arrivano nel capoluogo isolano con tanta voglia di scompaginare ulteriormente le sorti di un raggruppamento che non ha mai dato adito a scontatezze. A rendere ancora più enigmatico il risultato finale ci ha pensato un fastidioso vento da nord – ovest che a Monte Claro risulta puntualmente ancor più sferzante.

E in questi casi contano molto le decisione prendere nell’avvio del match. Consci che le condizioni meteo sarebbero state molto ostiche, per tutta la settimana il coaching staff ha studiato i rimedi affinché il collettivo non rimanesse completamente vittima del maltempo. Come per esempio impostare calci e kick off praticamente rasoterra, evitando così spiacevoli effetti boomerang. E infatti i Cru chiedono il campo per contare sulle folate a favore, anche se il risultato non si sblocca. Merito degli ospiti che con qualche adattamento riescono a contenere le sortite avversarie, intuendo l’inutilità del gioco aereo, molto difficile da gestire e impostare.

Lo stile di Michele meloni (Foto Battista Battino)

Il primo dei tre touchdown della giornata si può ammirare nel secondo quarto. In questi casi le pacche sulle spalle vanno distribuite a più persone. Tutto comincia grazie ad un plastico intercetto di Matia Pisu che resosi conto di avere spazi a disposizione cavalca alla sua maniera macinando un bel po’ di iarde. Col nuovo down da modellare l’attacco locale può agire in posizione propizia. Un drive corto ma efficace consente al qb Michele Meloni di correre in meta grazie anche all’indispensabile ausilio dei compagni che riescono a tenere a debita distanza gli immediati inseguitori.

Giulio Rossi è stata una spina nel fianco (Foto Battista Battino)

La pausa è utile per rifiatare ma gli allenatori la ottimizzano a fini di studio su quali nuove misure da adottare nei due quarti successivi. Le nuove impostazioni tattiche rendono gli attacchi privi di idee. La franchigia capitolina riesce ad avvicinarsi parecchio in end zone, ma gli straordinari dei baluardi locali sono serviti ad annullare le iniziative distribuite nei quattro down a disposizione. Bisogna attendere l’ultimo segmento di partita per generare palpitazioni a destra e a manca. Le difese appaiono abbastanza provate per l’eccessivo dispendio di energie. Quindi si erge a protagonista il runner laziale Giulio Rossi che per tutta la gara in realtà si era messo in mostra per le insistenti e veloci penetrazioni. All’ennesimo tentativo, contando anche sulla mole dei suoi compagni, può regalare ai Minatori il sospirato pareggio. Andata a monte la finalizzazione, c’è ancora tempo per ragionare su una offensiva locale dirompente. Arriva a pochi secondi dalla fine su una scelta coraggiosissima maturata nel quarto down. Dinamiche e sensazioni saranno raccontate dall’head coach Aldo Palmas e dal qb Michele Meloni che ancora una volta si inventa un percorso fatto di slalom, velocità e cambi di direzione che mandano in visibilio i supporters sardi. Magistrale la finalizzazione su calcio piazzato. I play off sono tornati, finalmente.

A dx Emanuele Garzia disquisisce con Giovanni Cadeddu (Foto Battista Battino)
A dx Emanuele Garzia disquisisce con Giovanni Cadeddu (Foto Battista Battino)

LE CONTENTEZZE DI EMANUELE GARZIA E ALDO PALMAS

Raramente si assenta, ma quando lo fa è per cause di forza maggiore. Eppure il presidente Emanuele Garzia ha fatto il possibile per arrivare dal nord Sardegna giusto in tempo per festeggiare con i suoi giocatori. “Ho sofferto in macchina mentre rientravo da Olbia – ricorda il giulivo presidente – e quando ho raggiunto Monte Claro ho capito che l’obiettivo play off era stato raggiunto; ora non ci rimane che aspettare per capire chi sarà la nostra prossima avversaria. C’è una netta distinzione tra un campionato di seconda divisione e il CIF9, il livello è più basso ma gli entusiasmi non cambiano. I ragazzi sono cresciuti gradualmente e ne hanno data ampia dimostrazione anche in queste ultime partite. Li ringrazio per le emozioni regalate e spero che frequentino assiduamente e con accresciuta passione gli allenamenti”.

L'head coach Aldo Palmas (Foto Giulia Congia)
L’head coach Aldo Palmas (Foto Giulia Congia)

L’head coach Aldo Palmas ripercorre le fasi concitate della gara appena vinta: “Il vento non ci ha aiutato perché ne è venuta fuori una partita stranissima, però ce l’aspettavamo, ci eravamo adeguati alle previsioni meteo. Ma alla fine, anche se mi aspettavo qualcosa di più, conta il risultato: i giocatori hanno sfoderato grinta ed energia a iosa che si è infusa in tutti i reparti”. E in proposito non può che lodare i protagonisti: “La difesa ha giocato benissimo perché in una partita fisica come questa, concedere un solo touchdown è un’impresa, sono stati davvero molto bravi. L’attacco migliora di volta in volta però il meccanismo è molto più complesso. A Michele Meloni non si può chiedere più di quello che sta facendo, e quando realizzi due touchdown ringrazi di avere un giocatore così eclettico e fantasioso. Abbiamo un mese di tempo, spero che sia sufficiente per continuare a migliorare”.

Ma cosa ha detto Palmas ai suoi giocatori nel time out che ha preceduto il decisivo e fruttifero quarto down? “Ho proposto tre opzioni – confessa – in cui nella prima suggerivo un field goal per provare a segnare sfruttando il vento; oppure optare per un lancio direttamente in end zone, o infine la soluzione corsa per andare avanti centimetro per centimetro. Loro hanno scelto la numero 3 ed è andata bene, l’orgoglio messo in quella azione ci ha ripagato”.

 

WEEK 11: CAGLIARI (CA) – C.S. Monte Claro

CRUSADERS 13 MINATORI 6

Marcatori: Td Michele Meloni run (Cru); Td Giulio Rossi (Min); Td Michele Meloni run + 1pt supplettivo di Michele Meloni (Cru)

Tanta gioia per Michele Meloni (Foto Battista Battino)
Tanta gioia per Michele Meloni (Foto Battista Battino)

SENTIMENTI SIMILI QUELLI DI MICHELE MELONI, PIERPALO MUDU E MATTIA BILARDELLO

Lui è il protagonista indiscusso ma da buon apprendista leader sa distribuire i meriti alle varie componenti del collettivo. Michele Meloni in primis descrive l’azione che ha fruttato il quarto successo stagionale: “Tutto nasce da una corsa che si sviluppa a destra: i blocchi hanno tenuto e gli avversari si sono tutti riversati a destra lasciando un vistoso buco nella parte opposta. Ho superato due persone, impattando duramente un difensore avversario. A quel punto pensavo di essere stato fermato irrimediabilmente ed invece sono rimasto in piedi, mentre lui è crollato a terra. Ho proseguito dritto e con la coda dell’occhio ho scorto il mio compagno Matia ed un avversario dietro di lui; l’ho esortato a bloccare ma il minatore, più veloce, ha tentato di raggiungermi. Decido di tagliare il campo per immettermi sulla sponda sinistra e, felicissimo, sono entrato in end zone”. Poi si sofferma sulla prima marcatura: “In quel caso tanto di capello ai blocchi che hanno tenuto meravigliosamente e io mi sono ritrovato dentro. Il merito è esclusivamente loro”.

Termina con le considerazioni su questo bel traguardo raggiunto: “Per me sono i primi play off provo tanta soddisfazione anche se si tratta di un campionato di minore importanza; siamo riusciti a spuntarla in un girone difficile. Ora ci riposiamo, poi via con allenamenti ben fatti e si spera di andare più in fondo possibile”.

Pierpaolo Mudu e Michele meloni (Foto Battista Battino)
Pierpaolo Mudu e Michele meloni (Foto Battista Battino)

Pierpaolo Mudu va fiero della maglia numero 30 indossata e prende in giro il suo vecchio possessore e suo grande amico, Luca Giraldi, ormai diventato crociato in pensione: “Io la sto onorando, lui non l’ha mai fatto”, scherza. Il linebacker si sofferma sul bel momento che stanno vivendo: “Il campionato, molto equilibrato, ci ha portato a soffrire in determinate partite e al dover combattere fino all’ultimo per poterci qualificare. Ma la gioia di aver guadagnato i play off dopo tanto tempo è indescrivibile”. Sensazioni sulla gara appena vinta: “In difesa dovevamo chiuderli totalmente per evitare il peggio, era l’unica chance da sfruttare, oltre al fatto che l’attacco doveva fare punti. Gli “offense” sono stati bravi a riscattare in extremis il touchdown che abbiamo subito ad opera dei Minatori. Quindi i meriti vanno anche a loro e non solo alla difesa. Delle sei gare disputate sicuramente quest’ultima è stata quella che mi è piaciuta di più. Era la più sentita rispetto a tutte le altre perché ci giocavamo l’accesso alla seconda fase. E vorrei comunque far notare come negli ultimi due mesi siamo cresciuti tantissimo. La difesa diventa sempre più compatta ma anche l’attacco gira veramente bene, però non devono mancare mai le cosette da rivedere”.

Mattia Bilardello durante la pausa (Foto Battista Battino)
Mattia Bilardello durante la pausa (Foto Battista Battino)

C’è un rookie che gara dopo gara sta conquistando la fiducia di giocatori e coaching staff. Il running back Mattia Bilardello, 18 anni, frequenta la quinta superiore presso l’Istituto Michele Giua nell’indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie”. Arriva ai Cru consigliato da Michele Meloni e altri compagni di scuola nonostante giochi a calcio in prima squadra nella società Gemini Pirri.

“Ero un esterno alto, molto veloce e con un buon dribbling – dice – e alcune di queste qualità si stanno rivelando molto utili anche nel football americano, sport che mi è piaciuto subito appena l’ho provato. Mi sto rendendo pericoloso nelle corse laterali, toss oppure nei lanci, partendo da running back. Sono contento per il poco che ho giocato, penso di non aver sfigurato quando venivo chiamato a rapporto”. C’è una gara che più delle altre gli è piaciuta in particolar modo: “Pur non giocandola, quella vinta contro i Fighting Duks la preferisco perché oltre ad essere stata molto combattuta l’abbiamo vinta all’over time. Al ritorno ci hanno scombussolato i piani con i lanci, riuscendo a correre più di noi e la loro difesa giocò molto, molto bene. Però non sono così pericolosi come sembrano, potevamo fare di più”. Un sogno? “Vincere il campionato con una squadra che sembra una famiglia e dove tutti insegnano e imparano”.

Ufficio Stampa Crusaders Cagliari

foto Battista Battino e Giulia Congia

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