Elephants: Il nuovo Assistant HC Giuseppe Strano

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Oggi ci troviamo con Giuseppe Strano, bandiera della società catanese che orgogliosamente tiene accanto dal 1999, che quest’anno riveste l’incarico in casa Elephants di Assistant Head Coach. Quarantunenne catanese votato fin da piccolo allo sport (calcio, volley, tennis, vela, sci -acqua e neve- hockey, golf…) a 20 anni arriva sui campi da football dove giocherà, nel ruolo di Tight End, fin nella massima serie (Prima Divisione) sempre e solo indossando la maglia Elephants Catania, ruolo che lo porterà alla convocazione nella Nazionale di Football Americano (parteciperà ai Campionati Europei di Wolfsberg, in Austria nel 2009 e nel 2012 a Milano).

A lui si deve la nascita del movimento Flag Football a Catania con la costituzione della squadra femminile “Pink Elephants” che porterà alla consacrazione facendo centrare ben tre volte il titolo di Campionesse d’Italia e portandole a Walldorf in Germania nel 2017 per partecipare al “Champions Bowl Europeo” dove saliranno sul podio, classificandosi terze, contro le migliori squadre d’Europa.
Dal 2016 riveste il ruolo di Offensive Assistant della Nazionale Maschile Flag Football vivendo l’emozionante esperienza nel 2019 del Campionato Europeo giocato a Gerusalemme.
Come hai scoperto il mondo del football americano?
“Nel 2000, dopo circa 10 anni di pallavolo ed altri sport, cercavo qualcosa di nuovo.
In quel periodo il canale Tele+ trasmetteva questo fantastico sport, un mio amico -Salvo Persano- mi disse che si giocava pure a Catania dal 1984, grazie agli Elephants Catania.
Andai con lui, bastarono un paio di allenamenti per capire che sarebbe diventato lo sport che mi accompagna fino ad oggi.”
Il tuo ricordo più significativo prima da giocatore e poi da allenatore tackle?
“In realtà ho avuto la fortuna di vivere parecchi momenti speciali, le prime partite da titolare, i primi touch down, parecchie finali in tutte le categorie ed infine giocare con la nazionale.
La bellezza di tutto questo è che, anche uno sport dilettantistico come il nostro, giocato ai massimi livelli, può dare “ricchezza” come altri sport professionistici molto più noti del nostro; nessuna ricchezza economica ma qualcosa che ti porterai dentro per sempre.
Come allenatore di tackle ho ancora poca esperienza, ho smesso di giocare solo da qualche anno, però ho subito iniziato con i giovani, ed aver avuto la responsabilità di insegnare e trasmettere a loro il football americano e’ già stato un bel momento.
Adesso pensiamo a lavorare duro per la stagione che arriva.”
Conosci già molti dei ragazzi del roster catanese, che idea hai nell’insieme?
“Abbiamo un roster abbastanza numeroso e ricco di esperienza e qualità, abbiamo pure alcuni giovani molto interessanti che sono certo riusciranno a trovare parecchio spazio durante la stagione.”
 
Quali sono i tuoi obiettivi?
“Sono stato lontano dal tackle per un paio di anni, quindi come obiettivo personale vorrei riprendere a studiare per conoscere le continue evoluzioni del football e sono già a lavoro.
Come obiettivo di squadra vorrei contribuire alla crescita del team affinché si possa tornare a far parlare di noi anche in altre categorie.”
Quale suggerimento daresti ai giovani che vorrebbero avvicinarsi a questo sport?
“Più che un suggerimento vorrei metterli in guardia…il football americano non è uno sport per tutti, possono sicuramente giocare tutte le taglie, però solo persone speciali.
È principalmente uno sport di sacrificio, si convive con i dolori, si convive con la palestra, si convive con gli allenamenti.
Però ci si innamora facilmente, per la sua complessità, per il suo fascino, per la sua particolarità, per la sua difficoltà e per tanto altro che bisogna scoprire piano piano: io lo consiglio VIVAMENTE!!!”
Peppe
Per concludere, se volessi usare un film per spiegare cosa rappresenta per te il football americano, per gli insegnamenti di vita che regala allo spettatore (magari estraneo a questo “mondo” ricco di sfaccettature), attraverso le parole, gli atteggiamenti e i comportamenti dei protagonisti, quale sceglieresti?  
“In realtà non sono un grande appassionato di cinema e non ho una grande memoria, però secondo me i migliori esempi sono film sportivi basati su storie vere, proprio per far capire che non c’è bisogno di “sceneggiare” per dimostrare quanto sia importante lo sport in generale (ed il football in particolare) nella nostra vita.
Mi viene in mente “Blind Side” dove il protagonista avvalora la tesi che, nonostante parecchie difficoltà durante la giovane età, chiunque può sognare di sfondare.
Anche “Zona d’Ombra” dimostra come il super potere dei forti (il business della NFL) deve adeguarsi alla protezione della salute degli attori protagonisti (i giocatori) e cambiare radicalmente direzione.
E poi “Coach Carter”, dimostra come grazie alla disciplina dello sport, da qualsiasi estrazione sociale si provenga, la strada per migliorare la propria vita è sicuramente quella dell’istruzione.
Ci sarebbero anche altri bellissimi film da citare, ma staremmo qui per ore.”
Ringraziamo l’Assistant H.C. Strano e torneremo presto per farvi conoscere tutti i protagonisti della Terza Divisione catanese: il prossimo appuntamento sarà con Fortunato Camarda, Offensive Coordinator.
Ufficio Stampa Elephants Catania

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